Le batterie al piombo esauste sono dei rifiuti tossici pericolosi per l’ambiente. Infatti il piombo è un metallo pericoloso che sottoforma di ossido di piombo subisce alcune reazioni che lo trasformano in sali o altri composti solubili pericolosi e facilmente disperdibili nell’ambiente.
L’acido solforico invece, anch’esso contenuto nelle batterie al piombo, è un composto fortemente corrosivo che danneggia qualsiasi materiale col quale entra in contatto. Provoca ustioni anche gravi al contatto con la pelle, è pericoloso per ingestione e per inalazione, corrode i tessuti ed altri materiali di abbigliamento e protezione ed è in grado di acidificare grandi bacini o fonti idriche.

Trasporto batterie al piombo esauste
Il trasporto del rifiuto batterie al piombo deve essere incaricato ad un soggetto autorizzato al trasporto di rifiuti pericolosi (Cat.5 ANGA) ed effettuato ai sensi della normativa ADR.
Il produttore del rifiuto, è pertanto obbligato al corretto imballaggio delle batterie in appositi cassonetti a tenuta, resistenti all’elettrolita, coperti o trasportati in veicoli chiusi o container chiusi.
Sull’ imballaggio dovranno essere riportate le etichettature riportanti: il codice CER, la R nera su sfondo giallo, il numero ONU 2794, le etichette ADR materia corrosiva e materia pericolosa per l’ambiente.
Trattamento delle batterie al piombo esauste
Gli impianti a cui si affida il Consorzio SINAB utilizzano un processo che prevede il recupero del quasi 100% del piombo e che prevede degli step specifici tra cui:
- la frantumazione delle batterie con separazione della parte metallica da quella plastica ed invio della soluzione acquosa di acido solforico alla neutralizzazione;
- la fusione del pastello con riduzione da solfato e ossido di piombo a piombo metallo, attraverso l’aggiunta di reagenti come il ferro;
- la raffinazione con eliminazione di metalli (stagno, antimonio, ecc.) per ottenere piombo raffinato.
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