Prima di vedere come funziona lo smaltimento rifiuti RAEE, bisogna capire bene quali sono. Al giorno d’oggi, ci sono molte categorie di rifiuti elettronici, e ogni rifiuto deve essere trattato diversamente.
Ma partiamo dalla base: che cosa vuol dire RAEE? RAEE sta per “Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche“, ovvero rifiuti che consistono in qualunque apparecchiatura elettrica o elettronica di cui il possessore intenda disfarsi in quanto guasta, inutilizzata o obsoleta e dunque destinata all’abbandono.

AEE e RAEE: modalità di trattamento a fine vita delle apparecchiature elettriche ed elettroniche
Ogni apparecchiature elettrica ed elettronica immessa sul mercato rappresenterà, alla fine del proprio ciclo di vita o quando il detentore deciderà di disfarsene, un rifiuto che come tale dovrà essere trattato.
Già il Decreto Ronchi emanato sulla fine degli anni 90 nonché la più recente normativa in materia di rifiuti (D.Lgs. 152/06) sottolineano come, nell’ambito dei rifiuti, assumano un ruolo fondamentale le operazioni di riutilizzo, riciclo e di recupero.
Un settore nel quale possono trovare immediata applicazione tali operazioni è quello dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, o più comunemente RAEE, che rappresentano sicuramente un’importate risorsa dalla quale andare a recuperare utili materiali che potranno essere inseriti nuovamente nei cicli produttivi in qualità di materie prime seconde.
Queste operazioni di smaltimento rifiuti RAEE, che in impianti specializzati coinvolgono le apparecchiature alla fine del loro ciclo di vita, serviranno per recuperare sostanze quali ferro, acciaio, alluminio, rame e vetro e nel contempo separare sostanze pericolose che, immesse involontariamente nell’ambiente da un gestione non corretta del RAEE, potrebbero portare all’inquinamento di diverse matrici ambientali (suolo, acqua, aria…).
Le gestione dei RAEE
Il sistema di gestione dei RAEE mira, in accordo con le leggi inerenti ai rifiuti, a ridurre al minimo le componenti che dovranno essere smaltite in discarica controllata e spinge nella direzione di incrementare le percentuali di componenti da riutilizzare o il recupero di materiali attraverso una organizzata gestione delle operazioni di raccolta, riciclo e smaltimento dei RAEE.
In questo ambito si inseriscono i sistemi di finanziamento collettivi ai quali, i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche, possono demandare gli obblighi fissati dal D.Lgs. 151/05; infatti la gestione dei rifiuti di AEE spetta di legge ai produttori degli stessi.
Le macro categorie di apparecchiature elettriche ed elettroniche

Attualmente si possono identificare due macro categorie di apparecchiature elettriche ed elettroniche:
- RAEE domestici sono i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche originati dai nuclei domestici e i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche di origine commerciale, industriale, istituzionale e di altro tipo analoghi per natura e quantità a quelli originati dai nuclei domestici;
- RAEE professionali sono i RAEE non domestici, ossia quelli provenienti da apparecchiature destinate ad un impiego esclusivamente professionale.
Trattamento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche

Una volta raccolto presso un’area ecologica, la grande distribuzione oppure presso il singolo detentore, il rifiuto da apparecchiature elettriche ed elettroniche viene avviato presso un impianto autorizzato dove sarà oggetto dei seguenti steps di trattamento:
- Messa in sicurezza che consiste soprattutto nell’asportazione di eventuali sostanze pericolose che potrebbero essere dannose, nel proseguio, per gli operatori e per l’ambiente circostante;
- Smontaggio ovvero la rimozione manuale e la separazione di quelle componenti da avviare a riutilizzo e a recupero;
- Triturazione coinvolgerà quanto non avviato al riutilizzo e vedrà l’impiego di trituratori e mulini attraverso i quali sarà possibile separare e selezionare i diversi materiali costituenti l’apparecchiatura. In questo modo, sfruttando macchinari evoluti, sarà possibile raccogliere i diversi materiali in opportuni contenitori che verranno poi inviati ad aziende in grado di reintrodurli nei processi produttivi;
- Smaltimento coinvolgerà solo una minima parte del RAEE inizialmente entrante nel processo di recupero; il destino ultimo delle componenti residue non altrimenti trattabili potrà essere la termovalorizzazione oppure la discarica.